De l’art des devises, par Pierre Le Moyne 1666

De l’art des devises

Parigi, Cramoisy, 1666.

In-4° di [40]-521-[22] pagine, rilegatura in pelle marrone, piatti ornati con stemmi reali e l’iscrizione “Menus Plésirs du Roy”, dorso a nervi decorato (Legatura dell’epoca). Edizione originale dedicata al cardinale Antoine Barberin, illustrata con un bel frontespizio inciso da Le Paultre, una tavola incisa da L’Alouette per Il giardino delle impresse, e 124 bei emblemi incisi in rame.

È stato incluso nel catalogo della Bibliothèque Héraldique de France n°34.

Le Moyne entrò nei Gesuiti nel 1619 e insegnò a Reims e Dijon. Successivamente si trasferì a Parigi dove fu predicatore e autore di successo. In quei tempi era celebre l’epopea (pubblicata per la prima volta nel 1653 e notevolmente ampliata nel 1658) di circa 20.000 versi riguardante il recupero della Corona di Spine di Cristo da parte del Santo Re Luigi IX di Francia, intitolata “Saint Louys ou la Sainte couronne reconquise” (Luigi Santo o la riconquista della Santa Corona di spine). Con questo lavoro, egli celebrò contemporaneamente la costruzione della Sainte-Chapelle e la venerazione diffusa della reliquia in tutta Europa. Blaise Pascal criticò la morale “pietosa senza sforzo” di Le Moyne dal punto di vista giansenista nelle sue polemiche “Lettres provinciales”.